Proteggi il tuo Futuro: la Prevenzione delle Malattie Sessualmente Trasmissibili

Negli ultimi anni, i dati provenienti dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno rivelato un aumento allarmante delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) tra gli adolescenti. In particolare, si registra un significativo incremento dei casi di HPV, gonorrea, clamidia e sifilide, sollevando interrogativi urgenti sulla necessità di una maggiore consapevolezza ed educazione in questo ambito.

Per questo molti paesi, tra cui l’Italia, stanno vivendo una fase di attenzione crescente sulla salute sessuale dei più giovani.

Perché le infezioni sessualmente trasmesse sono in aumento?

I temi che ruotano intorno alla salute sessuale, soprattutto tra i più giovani, sono ancora oggi considerati un tabù. Molti ragazzi non sanno dove reperire informazioni affidabili né dove effettuare i controlli necessari e questo contribuisce ad alimentare dubbi e confusione.

Tutto questo si associa a un drastico calo nell’uso del preservativo. Adolescenti e giovani sono maggiormente esposti al rischio di MST, spesso a causa di una percezione del rischio molto bassa che li porta a non utilizzare il preservativo. Secondo un’indagine condotta su oltre 242.000 adolescenti in 42 Paesi tra il 2014 e il 2022 (survey Health Behaviour in School-aged Children) solo il 62% dei ragazzi ha dichiarato di aver utilizzato il preservativo durante l’ultimo rapporto sessuale. Questo dato sottolinea l’urgenza di promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi associati ai rapporti non protetti.

Educazione sessuale: un passo necessario

Ma l’educazione sessuale non deve limitarsi a fornire informazioni scientifiche sulle malattie sessualmente trasmissibili. È fondamentale anche educare i giovani a una sessualità consapevole e responsabile, promuovendo il rispetto per sé stessi e per gli altri. In questo contesto, il progetto EduForIST dell’Istituto Superiore di Sanità rappresenta un esempio virtuoso. Attivo in diverse regioni italiane, questo programma si propone di fornire agli studenti delle scuole secondarie gli strumenti necessari per vivere la propria sessualità in modo sano e consapevole.

Cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili?

Le malattie sessualmente trasmissibili (MST), note anche come infezioni sessualmente trasmissibili (IST), comprendono un insieme di infezioni di origine batterica, virale, parassitaria e fungina che si diffondono attraverso rapporti sessuali non protetti – vaginali, anali e orali – con individui infetti.

Tra le infezioni batteriche troviamo la gonorrea, la sifilide, la clamidia e le infezioni da micoplasma o ureaplasma. Le infezioni virali includono invece l’HPV (virus del papilloma umano), l’HIV (virus dell’immunodeficienza umana), l’herpes genitale, l’epatite B e l’epatite C. Le infezioni parassitarie sono causate dal Trichomonas vaginalis, mentre le infezioni fungine sono dovute alla presenza di Candida nelle aree vulvo-vaginali, orali e nel pene.

Manifestazioni e sintomi delle MST

I sintomi possono variare in base alla malattia e possono comprendere perdite vaginali di colore bianco, giallo-verdastro, dense o schiumose, ulcere o lesioni nella zona vulvare (come nelle infezioni da herpes genitale o sifilide), prurito e bruciore nella vulva, nella vagina e nel pene, febbre con ingrossamento dei linfonodi inguinali e dolore durante i rapporti sessuali.

Tuttavia, in alcuni casi, infezioni come quelle da HPV possono non presentare alcun sintomo, rendendo più facile la trasmissione della malattia da una persona inconsapevolmente infetta a una persona sana.

HPV: un nemico silenzioso

Una delle infezioni sessualmente trasmissibili più diffuse e sottovalutate è infatti proprio l’HPV. Ben 4 persone su 5 vengono infettate da questo virus nel corso della vita e in alcune persone l’infezione può portare allo sviluppo di lesioni precancerose che nel tempo possono evolvere in tumori.

Un’indagine condotta nel 2024 dalla Fondazione Umberto Veronesi, tramite 1206 interviste online su un campione di giovani tra i 18 e i 29 anni, ha fatto emergere che solo il 60,8% dei giovani intervistati conosce l’HPV o pensa di sapere cosa sia. La percentuale più alta di chi dichiara di non aver mai sentito parlare di HPV (14%) si osserva tra i maschi tra i 18 e i 21 anni. Inoltre, anche tra coloro che affermano di sapere cos’è l’HPV, il 14,4% pensa che l’HPV riguardi solo la popolazione femminile, mentre il 3% crede che solo gli uomini possano infettarsi.

Proteggersi e proteggere è fondamentale…

L’HPV si trasmette facilmente con il contatto di cute e mucose, in particolare nel rapporto sessuale. Per questo i rapporti sessuali protetti limitano la diffusione di questa infezione.

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Inoltre la vaccinazione può prevenire l’infezione di molti genotipi di HPV e può essere somministrata a ragazze e ragazzi a partire dall’età di 11 anni. Il vaccino è in grado di prevenire tumori che possono svilupparsi nel collo dell’utero, nella bocca, nell’ano e nel pene. La sua efficacia è massima quando viene effettuato in età pediatrica, prima dell’esposizione sessualmente trasmessa al virus. 

… insieme a una diagnosi precoce

Un altro aspetto cruciale nella lotta contro l’HPV è lo screening precoce tramite HPV test. La diagnosi tempestiva non solo consente un trattamento più efficace, ma contribuisce anche a ridurre la diffusione del virus.

HPV: Diagnosi

Tuttavia, nell’indagine della Fondazione Veronesi del 2024, solo il 24,7% del campione intervistato ha dichiarato di conoscere l’HPV test, e il 20,5% ha affermato di non essersi sottoposto alla vaccinazione e di non avere intenzione di farlo.

Prevenire la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e in particolare dell’HPV tra i giovani richiede interventi su più fronti. La prevenzione, una corretta educazione sessuale e lo screening precoce sono fondamentali per ridurre il numero di infezioni e promuovere una cultura di responsabilità e rispetto.

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