Le fissurazioni anali

Fissurazioni anali

Le fissurazioni anali vengono spesso confuse con le ragadi anali.

In questo articolo andremo a definire meglio cosa sono, come si formano e come è meglio curarle.

Cosa sono le fissurazioni anali?

Le fissurazioni anali sono delle piccole ferite che si creano negli strati superficiali del tessuto cutaneo circostante all’ano (anoderma).

Da cosa sono causate le fissurazioni?

La cute è rivestita da un mantello idrolipidico (ossia da una sorta di “pellicola”) che ha la funzione di nutrire e proteggere la pelle.

In pazienti geriatrici, o con infezioni pregresse in atto, questa protezione viene ad indebolirsi creando così le condizioni per l’istaurarsi di piccole ferite, ossia le fissurazioni anali.

Dal punto di vista abitudinario ci sono poi soggetti che non rispettano le normali abitudini igieniche e questo sicuramente contribuisce all’insorgenza del problema: sulle fissurazioni possono inoltre sovrapporsi delle infezioni fungine o batteriche e quindi dare origine a complicanze.

Un’accurata igiene sia quando si è a casa, ma anche quando si è fuori casa, è sempre raccomandata.

Quali sono i soggetti più a rischio?

Le fissurazioni non colpiscono gruppi particolari di soggetti, ma sicuramente si riscontrano più facilmente come conseguenza o complicanza di chi soffre di malattie proctologiche, come la malattia emorroidaria.

Come si curano le fissurazioni anali?

Una volta costatata la presenza di queste fissurazioni è necessario seguire una terapia che agisca sulla causa, partendo ad esempio dal miglioramento del benessere generale del paziente debilitato o dal miglioramento delle condizioni igieniche.

In contemporanea bisogna associare anche una terapia che agisca sui sintomi.

Fino a poco tempo fa si ricorreva soprattutto a creme dette protettive o ricostitutive dello strato idrolipidico. Non esisteva, infatti, un rimedio che permettesse di agire sulla cicatrizzazione di queste lesioni.

Recentemente i medici hanno iniziato a usare prodotti a base di sostanze di origine naturale che proteggono e lubrificano, migliorando la sintomatologia dolorosa e coadiuvando il processo di riparazione dei tessuti.

 

Quali sono le differenze tra ragadi anali e fissurazioni anali?

Le differenze principali tra ragadi anali e fissurazioni anali si ritrovano nella profondità del taglio e nella fisiopatologia.

Nella ragade un ruolo fondamentale viene svolto dall’ipertono dello sfintere interno, mentre nelle fissurazioni superficiali non c’è un coinvolgimento dello sfintere ma solo della zona perianale.

Le fissurazioni possono essere identificate come uno stadio precedente alla ragade?

Sì, le fissurazioni se non curate possono diventare più profonde, creare complicazioni e portare a situazioni più importanti.

La situazione pregressa è però differente: nella ragade non c’è uno stato di macerazione cutanea o di trofismo ridotto da parte dei tessuti dell’anoderma.

La ragade insorge il più delle volte perché c’è uno stato di stress significativo che porta all’ischemia della zona interessata e al successivo innesco di un meccanismo che porta alla cronicizzazione della ragade anale.

Cortisonici e cosmetici come terapia

Una terapia abbastanza diffusa oggi per la cura delle fissurazioni consiste nell’utilizzare cosmetici o farmaci a base di cortisone.

Le creme al cortisone danno un beneficio immediato ma allo stesso tempo rallentano in maniera significativa il processo di guarigione.

Il cortisone, infatti, se da un lato toglie subito lo stato infiammatorio che si accompagna alla lesione superficiale, dall’altro rallenta i processi che portano alla guarigione.

Esistono tuttavia in commercio anche pomate a base di sostanze di origine naturale (creme/emulgel) che alleviano i sintomi delle ragadi anali e ne favoriscono la guarigione, senza gli effetti collaterali dei trattamenti tradizionali.

Chiedi maggiori informazioni al tuo farmacista e al tuo medico di fiducia.

2 Commenti

  • Ma l’anonett va bene sia x ragadi che fissurazioni? O e meglio levarag? Sto mettendo crema da un mese si e chiusa dentro ma nella zona pregano come se ci fosse una chiusura con un po aperto ancora: dato che vicino allo scatolo non c’è x quanto tempo potrò mettere la crema ma non fa male se lo metto x 2-3 mesi mattina e sera? Grazie

    • Gentile Francesco,

      grazie per averci scritto.

      Il consiglio che le possiamo dare è quello di rivolgersi al suo medico curante o al suo proctologo di fiducia.

      In linea generale per qualunque farmaco o dispositivo medico l’utilizzo prolungato è buona norma che venga effettuato solamente sotto stretto consiglio e controllo da parte del medico. Solamente conoscendo il suo caso clinico specifico in maniera approfondita è possibile dirle se il trattamento sta avendo gli effetti desiderati e quindi sia indicato o meno proseguire il trattamento.

      Laddove voglia avere maggiori informazioni su Levorag la invitiamo a visitare il sito web dedicato facendo click su questo link http://www.levorag.com/it/ .

      Le auguriamo di poter risolvere il suo problema quanto prima.

      A presto,
      THD Salute e Benessere

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