Marisca anale: cos’è e come distinguerla da altri disturbi anorettali
Marisca anale: cos’è e soprattutto, come distinguerla da altri disturbi anorettali?
Lo vediamo in questo articolo insieme ad informazioni su sintomi, cause e caratteristiche di questa specifica formazione cutanea perianale.
Marisca anale: cos’è?
Il termine marisca anale è usato per identificare una plica cutanea, ovvero un lembo di tessuto cutaneo in eccesso, che si forma sul bordo dell’ano. La sua dimensione può essere di uno o più centimetri.
Marisca anale: cause
Le cause alla base della comparsa di una marisca anale possono essere diverse. Vediamo di seguito quelle più frequenti.
Emorroidi e trombosi emorroidaria
Questa formazione cutanea può svilupparsi in seguito a infiammazioni dei cuscinetti emorroidari e in particolare a una trombosi emorroidaria in cui il sangue si coagula nei vasi sanguigni del plesso emorroidario e il tessuto cutaneo adiacente si infiamma e si distende. Dopo la risoluzione della trombosi emorroidaria, può rimanere un lembo di cute in eccesso. Questo potrebbe diventare a sua volta sede di fenomeni infiammatori. In questi casi è opportuno rivolgersi a uno specialista proctologo appena possibile.
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Ma la marisca può anche essere associata a una ragade anale. L’infiammazione della cute circostante a una ragade anale può infatti provocare la formazione di una papilla ipertrofica all’interno canale anale e lasciare all’esterno un plico cutaneo detto “marisca sentinella”.
Anche in questo caso è importante sottoporsi a una visita proctologica per una corretta diagnosi.
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Conformazione cutanea
Infine, la marisca anale può essere associata alla normale conformazione della cute della zona perianale, più o meno ipertrofica ed evidente.
Marische anali, emorroidi e condilomi anali: come distinguerli
La presenza di un’escrescenza anomala sul bordo anale può causare paura e angoscia. In questi casi è importante non farsi prendere dall’ansia, ma nemmeno cercare di fare autodiagnosi.
È invece fondamentale superare timore e imbarazzo e prenotare una visita proctologica. Solo uno specialista, dopo un’attenta valutazione, potrà capire se si tratta di una marisca anale, di malattia emorroidaria, di condilomi o altri disturbi anorettali.
In caso di marische, l’esame obiettivo del proctologo è spesso sufficiente per formulare una diagnosi. Tuttavia durante la visita, il proctologo potrà ricorrere anche all’anoscopia per esaminare anche il canale anale e identificare eventuali patologie concomitanti, come emorroidi o condilomi.
Marisca anale: sintomi e cura
In genere, le marische anali sono asintomatiche e rappresentano solo un problema estetico. In questi casi di solito non richiedono alcuna terapia medica.
Tuttavia, se la marisca varia di forma e dimensioni, si infiamma di frequente o rende l’igiene della regione perianale difficoltosa, lo specialista potrebbe consigliare l’asportazione chirurgica.
Rimozione chirurgica e recupero post-intervento
La valutazione se curare o meno una marisca anale e l’indicazione per un intervento chirurgico di rimozione possono essere fatte solo da un chirurgo proctologo.
L’intervento si effettua di solito con una procedura chirurgica di tipo ambulatoriale ed è normalmente seguito dall’esame istologico del materiale asportato. I tempi di recupero post-intervento possono variare da pochi giorni ad alcune settimane, a seconda della lesione, dell’operazione eseguita, delle caratteristiche individuali e di eventuali complicanze.
Il chirurgo deciderà se sono presenti le indicazioni all’intervento anche in base al rischio di infezioni e ai disagi associati agli esiti cicatriziali. In caso di marische asintomatiche che non destano preoccupazioni da un punto di vista clinico, il chirurgo potrebbe infatti non ritenere giustificabile un intervento chirurgico e le complicanze che potrebbero derivarne.
Quindi se avvertite la presenza formazioni anomale nella zona perianale, mettete da parte vergogna e paura e rivolgetevi subito a un medico: la salute e il benessere passano sempre dalla consapevolezza e dalla prevenzione.