Emorroidi e cioccolato: quando è meglio non cadere in tentazione
Pasqua è alle porte e come ogni festività porta con sé ricchi pranzi e lunghe abbuffate.
Come vuole la tradizione su ogni tavola non mancheranno agnello, pasta fatta in casa di ogni tipo, colombe pasquali e le tanto amate uova di cioccolato.
A quanti di voi è capitato di cadere in tentazione e, nei giorni successivi alla domenica di Pasqua, mangiare un po’ del cioccolato avanzato senza farsi vedere dai bambini?
Oltre che per la linea, il cioccolato è uno degli alimenti sconsigliati dai medici quando si parla di salute, in particolare quella delle proprie emorroidi.
Chi soffre o ha problemi emorroidari non può eccedere con il consumo di certi alimenti, quali ad esempio il cioccolato.
Un’alimentazione sana ed equilibrata è alla base di una corretta evacuazione.
Per corretta evacuazione si intendono defecazioni a intervalli regolari non troppo differiti nel tempo l’una dall’altra.
Quando questa regolarità viene meno si può parlare di stitichezza o al contrario di diarrea.
La dieta corretta da seguire in caso di malattia emorroidaria, o predisposizione alla stessa, ha come obiettivo principale quello di combattere la stitichezza e regolarizzare quanto più possibile il transito intestinale, grazie anche all’apporto del giusto quantitativo giornaliero di fibre.
Per non sottoporre il nostro intestino a situazioni di stress eccessivo, prevenendone così irritazione, infiammazione e la conseguente vasodilatazione (responsabile del peggioramento della patologia emorroidaria), è bene evitare o limitare al minimo alcuni cibi in particolare, tra cui anche il cioccolato.
Quali sono gli altri cibi da evitare?
In soggetti predisposti allo sviluppo di emorroidi il cioccolato innesca una reazione di acutizzazione dei sintomi ad esse collegate.
Le proprietà vasodilatatrici del cioccolato determinano infatti un aumento dell’afflusso di sangue ai cuscinetti emorroidari: questo può causare la congestione o addirittura la trombizzazione delle emorroidi con conseguente sanguinamento e dolore.
Un altro effetto collaterale che un consumo eccessivo di cioccolato può portare con sé è legato all’elevata quantità di grassi e zuccheri spesso presenti in questo alimento.
I grassi presenti nel cioccolato rallentano infatti il transito intestinale e le feci, a causa del processo di evacuazione più lungo del normale, si disidratano, diventando più dure e difficili da espellere.
Proprio a causa del passaggio difficoltoso delle feci, le pareti del canale anale saranno sottoposte ad uno stress maggiore e spesso eccessivo.
Nei casi in cui le emorroidi, anatomicamente situate nel canale anale, siano già congeste e doloranti si assiste inoltre ad una infiammazione della zona con probabile rottura di qualche capillare.
Il consiglio degli esperti è quindi quello di evitare il cioccolato nei periodi in cui si avvertono bruciori, prurito e fastidi a livello anale.
Il cioccolato tuttavia non è da eliminare in toto dalla nostra alimentazione. Il suggerimento è quello di mangiare ciascun cibo “a rischio” con moderazione, cercando di prestare attenzione a non associarli tutti nello stesso pasto.
E’ inoltre da preferire il cioccolato fondente al cioccolato al latte, più ricco in flavonoidi e con un minor apporto di grassi e zuccheri.
Saltuariamente è quindi concesso di togliersi la soddisfazione e gustarsi un pezzo di cioccolato.
L’importante è non esagerare!