Gli sfinteri anali

Il Dr. Cantarella, proctologo della Clinica Villa Serena di Forlì (link), ha approfondito con noi il tema degli sfinteri anali, due muscoli estremamente importanti presenti a livello della regione anale.

Nel corso della chiacchierata ci fa capire meglio cosa sono questi muscoli e a cosa servono.

Gli sfinteri anali sono situati nella zona del canale anale e sono deputati alla continenza del materiale fecale presente al suo interno.

Questi muscoli hanno una conformazione ad anello; dapprima l’interno e poi quello esterno “abbracciano” il canale anale lungo tutta la sua circonferenza.

Questi muscoli si contraggono e si rilassano e si distinguono in sfintere interno ed esterno.

Sfinteri anali
L’anello più piccolo, ovvero lo sfintere anale interno, è un muscolo involontario perché non è sotto il nostro diretto controllo.

Generalmente mantiene un tono di base costante durante l’arco della giornata, in modo tale da evitare la fuoriuscita di materiale fecale e gas.

Lo sfintere interno si rilassa solamente quando la persona deve andare di corpo.

L’anello più superficiale, lo sfintere anale esterno, al contrario è un muscolo volontario che si apre e si chiude sotto il nostro diretto controllo: saremo noi quindi a decidere, in base alla situazione specifica, se contrarlo o rilassarlo.

In questo modo sarà possibile posticipare la defecazione a quando la situazione sociale sarà più adeguata.

Malfunzionamento degli sfinteri anali

Per vari motivi, uno o entrambi questi muscoli possono indebolirsi o danneggiarsi.

Le cause possono essere molteplici: parti, stitichezza, avanzamento dell’età o lesioni di altro genere.

A volte purtroppo non ci sono motivi precisi per il loro malfunzionamento, ma dove possibile è bene cercare di individuarne la causa per riuscire poi a trovare il trattamento più idoneo possibile.

Gli esami fondamentali per valutare lo stato degli sfinteri anali sono la manometria anale e l’ecografia endoanale.

La manometria anale è un esame indolore e di rapida esecuzione che permette, grazie all’inserimento nel canale anale di una piccola sonda, di andare a valutare il grado di forza degli sfinteri.

La sonda inserita sarà infatti in grado di misurare la pressione esercitata dagli sfinteri durante il tentativo di defecare e/o di trattenere le feci.

Gli sfinteri in salute avranno quindi una capacità contrattile nettamente migliore rispetto a quella degli sfinteri danneggiati.

L’ecografia endoanale è invece un esame che si effettua tramite una sonda ecografica e permette di avere una visione degli sfinteri nella loro totalità.

Il proctologo sarà in grado di individuare zone critiche con eventuali lesioni e concentrare quindi in quella zona la terapia futura.

Patologie conseguenti al loro malfunzionamento

Solitamente le due patologie proctologiche conseguenti ad un malfunzionamento degli sfinteri anali sono le ragadi e l’incontinenza fecale.

Si può andare incontro alla formazione di ragadi anali in presenza di un ipertono dei muscoli sfinteri.

Con ipertono si intende un’eccessiva pressione degli sfinteri che, essendo costantemente in contrazione, non permettono il regolare transito delle feci verso l’esterno.

Chi soffre di ipertono infatti ha difficoltà ad evacuare le feci, che ristagnando così più a lungo nel retto si disidratano. Lo sforzo necessario per l’espulsione di queste feci sarà maggiore e la probabilità della formazione di ragadi a livello dell’ano sarà molto più elevata.

Al contrario, chi ha un tono sfinteriale basso se non addirittura nullo avrà problemi di incontinenza fecale.

Normalmente gli sfinteri si contraggono una volta evacuato per poter chiudere l’ano ed evitare successive perdite. Se i muscoli sono però danneggiati o deboli non si chiuderanno completamente causando successive perdite incontrollate di feci o gas.

A seconda della gravità di questa patologia, le perdite si potranno verificare con maggiore o minore frequenza e quantità e potranno riguardare feci solide, liquide o solamente gas.

Come affrontare il problema

Per quanto riguarda l’incontinenza fecale, una risposta efficace può essere trovata nei metodi THD.

Questi metodi sono tecniche chirurgiche innovative che comportano l’inserimento di impianti auto espandenti nello spazio intersfinterico, cioè tra uno sfintere e l’altro.

A seconda della gravità dell’incontinenza si potrà optare per il metodo THD® GateKeeper (in casi di soiling o incontinenza lieve) o per il metodo THD® SphinKeeper (per incontinenza fecale più severa).

Entrambi i metodi si basano sulla stessa procedura chirurgica ma differiscono per il numero di micro impianti necessari.

Si tratta di due tecniche mini-invasive e podo dolorose e, una volta inseriti questi impianti, il paziente non ne avverte la presenza a livello dell’ano; può quindi riprendere in mano la propria vita come se niente fosse cambiato.

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Il primo passo da fare però è rivolgersi ad uno specialista e valutare assieme a lui la situazione per poter trovare la terapia migliore.

4 Commenti

  • Io sono un paraplegico dal 1966 e il mio problema piu grasso e evacuare perché ciò la frattura alta e per tanti anni faccio sempre il gridare e avi 8 anni che faccio il gristere con il peristen ora mi rimango i feci alti e non vogliono scendere cosa posso fare grazie.

    • Gentile Paolo,

      innanzitutto grazie per averci scritto e condiviso con noi la sua situazione.

      Il consiglio che le possiamo dare è quello di rivolgersi ad un medico specialista. Solamente alla luce di un esame completo e di una valutazione a 360° del suo caso clinico specifico sarà possibile fornirle una diagnosi accurate e quindi una terapia idonea al suo caso specifico.

      Nell’articolo può trovare la mappa dei centri specializzati in Italia a cui rivolgersi. Digitando la sua città potrà ottenere tutti i centri più vicini a lei con i relativi referenti e numeri utili da contattare.

      Le auguriamo di poter trovare sollievo quanto prima.

      A presto,
      THD Salute e Benessere

  • Io sono stato sotto controllo dei medici di villa delle ginestre Palermo però ancora non manno saputo riservare questo problema pure non c’è pronto soccorso.

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