Ragadi anali nei bambini
Le ragadi anali sono un disturbo da non trascurare, soprattutto quando ad esserne colpiti sono i nostri figli.
Come accorgersi della presenza di ragadi anali?
Generalmente il primo campanello d’allarme della presenza di ragadi anali in un bambino è la presenza di sangue di colore rosso vivo nelle feci o sulla carta igienica.
Il classico taglietto superficiale che contraddistingue la ragade è individuabile tramite una semplice ispezione dell’ano del bambino; tuttavia, se la lacerazione si trova più in profondità all’interno dell’ano può essere di difficile individuazione.
Quali sono le cause della loro formazione?
La disidratazione, al contrario di quanto avviene per gli adulti in cui costituisce solo una delle concause, è per i bambini l’elemento scatenante.
Per questo è molto importante garantire ai nostri bambini il corretto apporto di liquidi attraverso il latte materno o quello artificiale, così come il giusto quantitativo di fibre dopo lo svezzamento.
In caso di stitichezza, le feci si presentano spesso dure e voluminose, durante l’evacuazione possono provocare quindi un eccessivo stiramento della mucosa con conseguente lacerazione cutanea e dolore.
Il dolore acuto spinge il bambino a rimandare il momento di andare in bagno e a trattenere le feci.
Esse tendono quindi ad indurirsi ulteriormente rendendo l’evacuazione ancora più difficile: si crea in questo modo un circolo vizioso senza apparente via d’uscita.
Quali sono i tempi di guarigione?
Le tempistiche per una completa guarigione variano da bambino a bambino e in alcuni casi può richiedere anche diversi mesi.
Tuttavia, se le condizioni che hanno portato alla loro comparsa si ripresentano, le ragadi anali possono anche riformarsi.
Bisogna quindi eliminare progressivamente le cause all’origine di questo fastidioso disturbo.
Come trattare le ragadi anali nei bambini?
La prima cosa da fare è cercare di ammorbidire il più possibile la consistenza delle feci, in modo tale che passino senza creare stress alla parete del canale anale durante l’evacuazione.
L’alimentazione ricopre un ruolo importante a questo scopo: la dieta deve essere quanto più possibile ricca di fibre e liquidi.
Il bambino deve quindi cercare di bere a sufficienza e mantenersi adeguatamente idratato, mangiando tanta frutta e verdura.