Incontinenza Fecale, addio! Come ritrovare la serenità

Il Metodo THD® GateKeeper è una delle metodiche utilizzate in chirurgia per trattare i casi di incontinenza fecale.

Grazie anche alle parole del Dr. Heydari, in questo articolo analizzeremo a fondo questo intervento.

Come si svolge? Quali risultati ci si deve aspettare?

La diagnosi

Al primo sospetto di episodio di incontinenza la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi ad un proctologo: sarà poi solo in base ai sintomi riportati e alle evidenze emerse durante la visita proctologica che sarà possibile iniziare a delineare un quadro della situazione più nitido.

Successivamente il proctologo potrà prescrivere ulteriori tipi di accertamenti diagnostici, solitamente di semplice esecuzione, come la manometria anale e l’ecografia endoanale.

Solo dopo tutti questi passaggi il proctologo potrà essere in grado di confermare con certezza l’eventuale problema di incontinenza anale e il suo grado.

Quali tipi di incontinenza fecale esistono?

L’intervento con il Metodo THD® GateKeeper

Gli sfinteri anali, interno ed esterno, sono muscoli che, attraverso la loro contrazione volontaria e involontaria, regolano la continenza e il rilascio di feci e gas intestinali.

L’incontinenza fecale è sinonimo di una mancata capacità di contrazione degli sfinteri e può essere dovuta ad un malfunzionamento o ad una lesione.

Quali sono le cause dell’incontinenza fecale?

Per ovviare a questo problema il Metodo THD® GateKeeper va a creare una struttura di supporto a questi muscoli danneggiati, andando quindi così a ristabilire la continenza.

Questa tecnica chirurgica prevede l’inserimento di piccoli impianti autoespandenti nello spazio intersfinterico, cioè quello tra i due sfinteri.

Una volta a contatto con i fluidi corporei questi impianti aumentano la loro dimensione e, a distanza di 48 ore, l’espansione è tale da supportare le mancanze degli sfinteri.

Il materiale degli impianti è morbido, per cui la loro presenza non viene avvertita e la chiusura o il rilascio del canale anale non risultano difficoltosi. Il passaggio delle feci avviene quindi in maniera del tutto atraumatica.

I punti di forza di questo metodo sono la sua elevata efficacia e la riduzione al minimo dell’invasività e del dolore.

Questi vantaggi sono stati comprovati da uno studio scientifico multicentrico* condotto a livello europeo.

Sulla base dei dati raccolti, questo studio mette in luce il significativo miglioramento nella continenza dei pazienti, con un notevole effetto positivo anche a livello di qualità di vita, come riportato dei pazienti stessi.

Di norma è un intervento di breve durata, tra i 15 e i 20 minuti, viene eseguito in anestesia locale con una sedazione direttamente in sala operatoria ed è effettuato in regime di Day-Surgery.

Il Dr. Heydari ci racconta che spesso quando esce dalla sala operatoria ci sono i familiari dei pazienti che gli dicono: “Bè ma avete fatto così presto? Ci aspettavamo ore e ore, ma è uscito subito!” Sì, l’intervento è questo, dura un quarto d’ora in mani esperte! … È molto meno che andare dal dentista!”.

Il paziente arriva in ospedale al mattino, viene preparato e sottoposto all’intervento e “la sera stessa, se non si sono verificati problemi, può tornare a casa“.

Grazie al Metodo THD® GateKeeper “se lo facciamo al mattino presto, a pranzo il paziente mangia e non si accorge neanche di essere stato operato”.

Il ritorno alla normalità

Così come l’intervento, anche la degenza necessaria è alquanto breve.

A seguito dell’operazione è richiesto un riposo cautelativo di circa 48 ore. Dopo questi due giorni di riposo sarà possibile tornare alle normali attività quotidiane.

Per quanto riguarda le attività fisiche più impegnative bisognerà invece attendere qualche giorno in più. Azioni come andare a correre e nuotare saranno possibili dopo alcune settimane.

Il dolore percepito è, di norma, di lieve entità e, a meno di eventuali complicanze, può essere tranquillamente gestito e controllato con i classici antidolorifici.

La prima visita di controllo avviene dopo quattro o cinque giorni dall’intervento. Durante questa visita il proctologo andrà a verificare che vada tutto bene e non ci siano complicanze indesiderate.

I punti che vengono applicati per suturare i punti di accesso degli impianti sono in materiale riassorbibile, ciò vuole dire che si scioglieranno da soli dopo poco tempo.

Il bello del THD® GateKeeper è questo. È imparagonabile con le altre metodiche perché le altre metodiche sono talmente tanto complicate, talmente invasive e alcune malfunzionanti”.

I risultati

I primi risultati sono già evidenti dopo le prime 48 ore.

Il Dr. Heydari dice: “Noi abbiamo operato dei pazienti con episodi di incontinenza … a distanza di un mese dall’intervento questi episodi o sono scomparsi o si sono ridotti fortemente”.

I cambiamenti nella qualità di vita sono quindi evidenti e significativi: pazienti completamente incontinenti, costretti all’uso del pannolone e ormai perennemente chiusi in casa si ritrovano a “non utilizzare più il pannolone, uscire da casa tranquillamente, andare a fare la spesa, andare a giocare a bocce o andare a lavorare”.

Sei un medico e vuoi avere maggiori informazioni?

* Multicentre observational study of the Gatekeeper™ for faecal incontinence – British Journal of Surgery, Volume 103, Issue 3, pages 290-299, February 2016

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