La moda “anti-emorroidi”: l’abbigliamento più indicato in caso di emorroidi

Chi ha sperimentato una crisi emorroidaria acuta o una trombosi emorroidaria sa che in quei momenti il contatto diretto della zona colpita con alcune tipologie di tessuto può far vedere le stelle… senza telescopio!

Ma anche quando la malattia emorroidaria non è in fase acuta e i sintomi tipici quali dolore e sanguinamento sembrano ancora sotto controllo, ci sono indumenti che possono dare più fastidio di altri e contribuire ad aggravare il problema.

In entrambi i casi si avverte l’importanza della scelta dell’abbigliamento e in particolare della biancheria intima: in questo articolo vogliamo condividere alcune indicazioni sull’abbigliamento da preferire in caso di emorroidi.

La biancheria intima

La biancheria intima è il capo di abbigliamento maggiormente a contatto con il nostro corpo e con la zona perianale. Per questo motivo, in caso di patologia emorroidaria, è necessario prestare la massima attenzione alla scelta dell’intimo.

Tessuti e fibre naturali

Nella scelta della biancheria intima è fondamentale orientarsi su tessuti e fibre naturali, come cotone, lino o seta, che favorendo la fisiologica traspirazione cutanea, riducono il rischio di irritazioni locali causate da sudore e sfregamento. Ovviamente la scelta di questi tessuti risulta ancora più importante d’estate quando le alte temperature determinano un aumento della sudorazione e della proliferazione batterica.

Sono invece assolutamente da evitare i tessuti di origine sintetica, come elastan, acrilico e poliestere. I tessuti sintetici sono ricavati principalmente dalla sintesi di sostanze chimiche derivate dal petrolio. Le sostanze che compongono tali tessuti e i processi di lavorazione a cui vengono sottoposte non permettono la corretta traspirazione cutanea e favoriscono l’insorgenza di irritazioni che, nei casi più seri, possono sfociare in vere e proprie reazioni allergiche.

 

Attenzione a taglia e modello

Inoltre slip e boxer devono essere comodi e non troppo stretti per non causare sfregamenti che possono irritare ulteriormente la zona interessata e per non ostacolare la corretta circolazione a livello locale.

Sono assolutamente da evitare perizomi e tanga che, a causa della superficie ridotta, producono un attrito eccessivo sulla cute della zona perianale causando il peggioramento dei sintomi emorroidari.

Per ridurre il rischio di infezioni e infiammazioni dell’area perianale è inoltre importante prestare molta attenzione all’igiene intima quotidiana, usando prodotti specifici come THD Deliclin® Soap, un detergente intimo lenitivo con antibatterico che deterge e protegge le parti intime della zona perianale.

 

… e al colore

Oltre al tessuto e alla taglia, è consigliabile prestare attenzione anche al colore del nostro intimo: in caso di irritazioni locali è infatti preferibile scegliere sempre biancheria intima di colore bianco, evitando qualsiasi tinta e colorazione.

Il sudore può infatti causare il rilascio di sostanze chimiche contenute nei coloranti artificiali per tessuti che possono provocare dermatiti da contatto e aggravare la patologia emorroidaria.

 

L’abbigliamento

Se soffrite di emorroidi, aprite subito il vostro armadio e iniziate a rivalutare il vostro outfit per non rischiare di peggiorare la situazione.

 

Stop a indumenti troppo stretti

In presenza di emorroidi sono da evitare indumenti troppo stretti e fascianti, come jeans aderenti e leggings, che ostacolando la circolazione sanguigna e favorendo il ristagno venoso determinano il peggioramento dei processi infiammatori anche a livello del plesso emorroidario.

Dobbiamo quindi assicurarci di scegliere un abbigliamento comodo che favorisca i movimenti senza comprimere la zona pelvica e ano-rettale.

 

Le scarpe

Può sembrare strano, ma anche la scelta delle calzature ha un impatto sulla salute del plesso emorroidario… alcune tipologie di calzature possono influire negativamente sulla circolazione sanguigna delle nostre gambe e contribuire insieme ad altri fattori al cronicizzarsi di problemi del microcircolo e all’insorgenza di episodi di insufficienza venosa.

I disturbi del microcircolo venoso possono infatti costituire un fattore predisponente allo sviluppo di problemi emorroidari, favorendo l’innescarsi di processi infiammatori a livello locale.

 

Attenzione ai tacchi troppo alti…

L’altezza dei tacchi che indossiamo abitualmente ha conseguenze importanti sul benessere delle nostre gambe. Scarpe con tacchi troppo alti costringono il piede in una posizione innaturale e compromettono la naturale spinta plantare, fondamentale per la corretta circolazione venosa periferica degli arti inferiori.

… o troppo bassi

Ma anche scarpe troppo basse, come le ballerine o le ciabatte infradito, non aiutano la salute del microcircolo venoso. Questo tipo di calzature non stimola la spinta plantare e costringe il tallone a lavorare in modo eccessivo, facendoci muovere con maggiore fatica e minor rapidità. Inoltre tacchi troppo bassi costringono il ginocchio a spingersi troppo indietro, comprimendo le vene posizionate nella sua parte posteriore.

 

Le scarpe ideali

Le scarpe ideali sono a pianta larga con un tacco di 4 cm circa: questa altezza permette di mantenere la normale curvatura del piede, necessaria per favorire la spinta della pompa plantare e garantire il ritorno venoso dal piede al cuore.

Nei casi più seri, lo specialista coloproctologo potrebbe consigliarci l’intervento chirurgico: esistono diverse metodiche per il trattamento chirurgico della patologia emorroidaria e solo il medico specialista può identificare quella più adatta a noi.

Una delle metodiche chirurgiche indicate per il trattamento delle emorroidi è il metodo THD® Doppler, un metodo veloce e mini-invasivo che permette di ridurre al minimo gli effetti collaterali e tornare rapidamente alle normali attività.

Soffri di emorroidi?

Non perdere tempo: mettiti in contatto con uno specialista della coloproctologia e risolvi il problema!

 

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