Incontinenza Fecale: che cos’è?

Per incontinenza fecale si intende l’incapacità di trattenere le feci ed i gas, rendendo quindi impossibile rimandare l’evacuazione ad un momento socialmente conveniente.

Quali sono i tipi di incontinenza fecale?

Come descritto dal Prof. Carlo Ratto, esistono diversi tipi di incontinenza fecale.

Nell’Incontinenza Fecale da Urgenza la persona percepisce chiaramente lo stimolo alla defecazione. Tuttavia, a causa dell’impossibilità di contrarre correttamente gli sfinteri, non è possibile ritardare l’evacuazione, causando quindi una fuoriuscita involontaria delle feci.

Nell’Incontinenza Fecale Passiva la persona non percepisce lo stimolo ad evacuare. La perdita di feci avviene quindi senza che sia possibile accorgersene o evitarla.

Nell’Incontinenza Fecale Lieve le perdite, pur essendo presenti, si limitano a fuoriuscite di materiali liquidi o semiliquidi: non vi è quindi la perdita del bolo fecale formato.

 

Quali sono le cause dell’incontinenza fecale?

Tra i fattori principali che generano l’incontinenza fecale si trovano le lesioni agli sfinteri, che limitano la capacità di contenimento delle feci.

Altri fattori che partecipano alla nascita di questo problema sono una scarsa innervazione ano-rettale e la perdita di elasticità del tessuto di cui è composto il retto.

 

Ci sono differenze tra donne e uomini?

Sia donne che uomini possono essere affetti da incontinenza fecale.

E’ difficile fare una stima precisa, in quanto i dati a disposizione sono limitati per via dello stigma sociale che ricopre questa condizione.

Gli uomini tuttavia sono più esposti a danneggiamenti dell’apparato sfinteriale a causa di lesioni avvenute durante interventi proctologici.

Nelle donne invece una causa assai frequente è il parto. La gravidanza infatti comporta una possibile modificazione del pavimento pelvico, e quindi un cambiamento nelle capacità di contenimento dell’individuo. Inoltre durante il parto sono purtroppo possibili delle lesioni ostetriche che possono danneggiare anche gli sfinteri.

 

L’età influisce sull’incontinenza fecale?

L’incontinenza fecale può svilupparsi anche in giovane età, come ad esempio a seguito di un parto con complicanze.

E’ tuttavia vero che raggiunta la tarda età si assiste ad una possibile perdita delle capacità di contenimento a causa dell’indebolimento delle strutture muscolari presenti nell’ano-retto.

Questo, unito a disturbi cognitivi e malattie neurologiche che limitano l’autonomia della persona, può andare a innescare una condizione di incontinenza fecale e aggravare quella già presente.

 

Si può riscontrare l’incontinenza fecale nei bambini?

L’incontinenza fecale nei bambini è una condizione molto rara, e che quindi deve essere distinta dalle normali perdite che il bambino può avere.

La condizione può essere determinata da problemi congeniti oppure, sfortunatamente, da abusi: per saperne di più consigliamo di approfondire leggendo l’intervento del Dott. Francesco Cannici.

 

La dieta può influire sull’incontinenza fecale?

Sebbene l’alimentazione in sé non possa risolvere il problema, certamente una dieta giusta per l’incontinenza fecale può aiutare a gestire questa condizione.

Da un lato è possibile infatti gestire l’evacuazione sfruttando il riflesso gastrocolico, ovvero lo stimolo ad andare in bagno dopo aver mangiato: questo permette, nei casi di incontinenza da urgenza, di gestire per quanto possibile le proprie perdite.

Dall’altro invece tramite un apporto giusto di fibre è possibile mantenere una corretta consistenza delle feci, evitando quindi eventuali ulteriori danneggiamenti della struttura anatomica data dal passaggio di feci troppo dure o da feci troppo liquide.

 

Come si diagnostica l’incontinenza fecale?

La diagnosi dell’incontinenza fecale si può effettuare principalmente tramite due esami semplici e indolori: la manometria anale e l’ecografia endoanale.

La manometria anale è effettuata tramite una sonda che permette di valutare la pressione degli sfinteri a riposo e la contrazione volontaria di questi ultimi, dando inoltre informazioni sulla mucosa che ricopre l’ultimo tratto intestinale, che permette quindi di percepire la presenza o meno di contenuto fecale nella parte terminale del retto.

L’ecografia endoanale viene anch’essa effettuata inserendo una sonda all’interno del canale anale che permette di evidenziare la struttura dello sfintere interno ed esterno, valutando eventuali lesioni.

Entrambi gli esami si svolgono facilmente, senza dolore, in ambulatorio e senza bisogno di anestesia.

 

Quali sono le soluzioni a breve termine nella gestione dell’incontinenza fecale?

Inizialmente è possibile gestire l’incontinenza fecale tramite dei presidi ad assorbenza per incontinenza, ovvero i pannoloni.

Tuttavia questa può essere una soluzione solamente provvisoria, in quanto non permette la risoluzione effettiva del problema.

Inoltre l’uso prolungato di pannoloni, specialmente in pazienti con mobilità ridotta non autosufficienti, può provocare dermatiti e infezioni derivanti dal contatto prolungato delle zone intime con il materiale fecale.

 

Come si può trattare l’incontinenza fecale in modo efficace e duraturo?

Esistono diverse metodiche per il trattamento dell’incontinenza fecale: tra queste troviamo il Metodo THD® GateKeeper, un metodo mini-invasivo che permette di dare supporto agli sfinteri anali migliorando la continenza.

Tuttavia, ogni caso deve essere valutato da uno specialista della coloproctologia.

 

2 Commenti

  • mi capita di avere incontinenza fecale, da un po” di tempo, mi è stata diagnosticata una colite spastica, se mangio verdure crude, insalata pomodori, ecc, mi vengono spasmi intestinali, sento lo stimolo, ma devo correre in bagno, la mattina appena fatta colazione con qualunque cosa liquida, mi succede la stessa cosa, ho eliminato tanti cibi, trovo sollievo con i fermenti lattici, grazie , se vorrete darmi qualche consiglio

    • Gentile Ida,

      Grazie per averci scritto.

      Come giustamente scrive la dieta è un fattore di fondamentale importanza nella gestione dell’incontinenza fecale.

      A proposito di ciò abbiamo intervistato il Dott. Veronese che ci ha fornito diversi consigli su cosa mangiare in caso di incontinenza fecale.

      Vista tuttavia la particolarità del suo caso, in cui una diagnosi è già stata effettuata, la invitiamo a contattare il medico curante che già conosce il suo quadro clinico in modo da avere una risposta mirata e in tempi rapidi.

      Se tuttavia desiderasse un secondo parere medico la invitiamo a fissare un appuntamento presso il centro THD GateKeeper per l’incontinenza fecale più vicino a casa sua.

      La invitiamo quindi a cercare nella mappa dei centri THD GateKeeper in fondo all’articolo digitando il nome della sua città nel campo “La tua Città” e cliccando sull’indicatore più vicino a lei.

      Nel frattempo la ringraziamo ancora per averci scritto e le auguriamo una pronta risoluzione del suo problema.

      A presto,
      Blog THD Salute e Benessere

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