Perché l’incontinenza fecale colpisce più le donne? Cosa devi sapere

Cosa sai dell’incontinenza fecale femminile?
Molte donne trovano ancora difficile parlare di incontinenza fecale, anche se, soprattutto dopo i 40 anni, sono proprio loro ad esserne più colpite. Questo accade per diversi motivi legati all’anatomia femminile e agli eventi che si vivono nel corso della vita. La buona notizia è che oggi esistono modi efficaci per affrontare e migliorare questa situazione.
Cos’è l’incontinenza fecale?
L’incontinenza fecale è la perdita involontaria di feci o gas. Può capitare sporadicamente o essere un problema più serio e duraturo. Qualunque sia il caso, può influenzare molto la vita di chi ne soffre, non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo, causando disagio, imbarazzo e perfino isolamento sociale.
Perché le donne ne sono più colpite?
Il corpo femminile e le sue trasformazioni nel tempo giocano un ruolo importante. Eventi come il parto o la menopausa possono indebolire i muscoli del pavimento pelvico o alterare i meccanismi che regolano la continenza.
Le cause più comuni
Alterazioni delle feci
Condizioni come diarrea cronica o stitichezza rendono più difficile controllare lo sfintere anale. Feci troppo liquide o troppo dure creano una pressione anomala sul retto, aumentando il rischio di perdite.
Problemi nella sensibilità e della distensione rettale
Quando il retto non si distende bene o non è abbastanza sensibile, diventa difficile percepire quando si deve andare in bagno.
Danni ai muscoli e ai nervi del pavimento pelvico
Traumi, interventi chirurgici e anche un parto complicato possono compromettere la funzione degli sfinteri. Il risultato? Un’anatomia che non lavora più come dovrebbe per garantire la continenza.
Fattori neurologici
Malattie come sclerosi multipla, diabete o lesioni spinali possono interferire con il controllo volontario della defecazione.
Fattori di rischio tipici per le donne
Traumi da parto: durante un parto naturale possono verificarsi danni ai muscoli o nervi intorno all’ano, che in alcuni casi possono sfociare in incontinenza permanente.
Interventi chirurgici pelvici: operazioni come l’isterectomia possono alterare l’equilibrio tra muscoli e nervi del pavimento pelvico.
Menopausa e invecchiamento: con l’avanzare dell’età e la diminuzione degli estrogeni, i tessuti diventano meno elastici e più fragili.
Prolasso pelvico o rettale: la discesa di organi come l’utero o il retto può compromettere la funzione del pavimento pelvico.
Incontinenza: rompere il silenzio
Molte donne non ne parlano neanche con il loro medico, per vergogna o perché pensano che sia normale avere qualche perdita con l’età. In realtà, non è così. L’incontinenza non è un problema inevitabile e va trattata come qualsiasi altra condizione medica.
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Quali esami per una corretta diagnosi?
In caso di disturbi nella continenza delle feci, è importante sottoporsi a una valutazione medica approfondita appena possibile. Il medico potrà prescrivere una serie di esami specifici per identificare la causa del problema:
1. Visita proctologica: il proctologo effettuerà un’anamnesi dettagliata e un esame fisico della zona perineale con esplorazione rettale.
2. Ecografia transanale: questo esame di imaging a ultrasuoni permette di ottenere immagini dettagliate dello sfintere anale, consentendo di individuare precocemente eventuali anomalie.
3. Manometria anorettale: questa procedura diagnostica funzionale consente allo specialista di misurare la pressione e la funzionalità dello sfintere anale, determinando l’impatto di possibili lesioni sfinteriali.
Attraverso questi accertamenti, lo specialista proctologo potrà identificare la causa dei disturbi e impostare il trattamento più adeguato.
Incontinenza fecale femminile: le soluzioni esistono
Nei casi meno gravi si può intervenire con:
- Cambiamenti nell’alimentazione
- Esercizi di riabilitazione del pavimento pelvico – link
- Farmaci
Se questi approcci non sono sufficienti, sono disponibili trattamenti più avanzati e poco invasivi, come il metodo chirurgico THD SphinKeeper.
Metodo THD SphinKeeper: un approccio chirurgico mini-invasivo
THD SphinKeeper è un trattamento innovativo che prevede l’inserimento di piccole protesi biocompatibili nello sfintere anale. Queste protesi rinforzano il muscolo e migliorano la capacità di chiudere bene l’ano, aiutando a controllare meglio la continenza.
Studi recenti mostrano che questo metodo:
- migliora il controllo della continenza
- aumenta la qualità della vita
- ha un basso rischio di complicanze
- può essere combinato con altri trattamenti
- può essere ripetuto se necessario
Informarsi per scegliere
L’incontinenza fecale è un problema reale, ma oggi può essere affrontato in modo sempre più sicuro ed efficace. Il passo più importante è superare l’imbarazzo e non restare in silenzio: parlarne con il medico e cercare aiuto è fondamentale. Grazie ai progressi medici, oggi ci sono percorsi personalizzati e soluzioni innovative che possono migliorare la vita di molte donne.