Incontinenza fecale, 5 domande

Chiusi in casa e in preda alla vergogna: questa è la vita di chi soffre di incontinenza fecale, una condizione diffusa ma di cui si parla poco per la delicatezza del problema.

Chi è affetto da questa problematica spesso si allontana dalla vita sociale per paura di incorrere in situazioni imbarazzanti, finendo per isolarsi.

Eppure esistono modi per riprendere controllo sulla propria vita: ecco cinque domande per rompere il silenzio sull’incontinenza fecale e trovare dei possibili rimedi.

1. Che cos’è l’incontinenza fecale?

L’incontinenza fecale è la perdita della capacità di trattenere feci, gas e materiale intestinale, unita alla difficoltà nel rinviare l’evacuazione.

Si parla di incontinenza fecale attiva quando è possibile avvertire uno stimolo prima dell’episodio di incontinenza; chi soffre invece di incontinenza fecale passiva si accorge delle proprie perdite solo dopo l’episodio: in entrambi i casi ci troviamo di fronte ad una condizione socialmente invalidante per chi ne è affetto.

Il senso di umiliazione che accompagna l’incontinenza fecale è una delle cause principali di silenzio sulla problematica, e molte persone faticano anche a parlarne con il proprio medico.

Si stima infatti che in media una donna impieghi dai 6 mesi ai 3 anni e mezzo prima di affrontare il problema, mentre gli uomini necessitino da 1 mese ad addirittura 6 anni.

2. Quante sono le persone affette da incontinenza fecale?

Vista la difficolta a riportare il problema, ad oggi non è possibile stimare con esattezza l’incidenza dell’incontinenza fecale.

Tuttavia si calcola che questa condizione colpisca circa il 2% delle persone a livello mondiale, ma in diversi studi si ipotizza che l’epidemiologia possa variare dallo 0,5% al 36% in base alla demografica di riferimento.

Un fattore che influenza l’oscillamento di questo dato deriva infatti dal campione di popolazione preso in esame per le statistiche.

Spesso si ritiene che l’incontinenza fecale coinvolga unicamente persone anziane o di sesso femminile, limitando gli esiti delle ricerche, eppure questo disturbo coinvolge un numero molto maggiore di individui.

3. Quali sono le cause dell’incontinenza fecale?

Nelle donne, il parto aumenta la probabilità di sviluppare l’incontinenza fecale in quanto, oltre alle possibili modificazioni fisiologiche del pavimento pelvico in gravidanza, si possono incontrare lesioni ostetriche di terzo e quarto grado durante il parto naturale o assistito.

Negli uomini, una causa frequente sono le lesioni causate durante eventuali interventi proctologici.

Come si può vedere, l’incontinenza fecale non coinvolge solo persone in età avanzata ma può essere innescata da fattori diversi tra di loro e molteplici.

A livello anatomico, troviamo tra i principali fattori eventuali lesioni agli sfinteri e cambiamenti del pavimento pelvico, una scarsa innervazione ano-rettale e una bassa elasticità della parete rettale; a livello fisiologico, un transito intestinale troppo veloce e una consistenza delle feci molto liquida.

Ulteriori fattori di rischio sono il diabete e la sindrome dell’intestino irritabile, patologie come la siringomielia, unitamente a malattie neurologiche e disturbi cognitivi che rendono l’individuo non autonomo.

L’incontinenza fecale è quindi una condizione che spesso si accompagna ad altre patologie, portando con sé diverse problematiche.

4. Che effetti ha l’incontinenza fecale sull’individuo?

Oltre agli aspetti fisiologici della perdita involontaria di feci, l’incontinenza fecale porta con sé numerosi problemi accessori, tra cui dermatiti, prurito, infezioni dell’apparato urinario e genitale.

Tuttavia, l’insidia nascosta di questa condizione si trova nell’isolamento sociale che essa comporta: la depressione è fortemente associata all’incontinenza fecale, andando spesso a creare un circolo vizioso di causa-effetto che limita la possibilità di affrontare efficacemente il problema.

La vita di una persona affetta da incontinenza fecale attiva, capace di sentire lo stimolo ad evacuare, è contraddistinta da un costante tentativo di gestire la propria condizione, riorganizzando la propria giornata attorno agli svuotamenti preventivi che possono evitare episodi imbarazzanti di incontinenza.

Chi invece è affetto da incontinenza fecale passiva, e quindi è impossibilitato dal percepire alcuno stimolo, spesso si ritira dalla vita sociale e passa la maggior parte del proprio tempo in casa, indossando assorbenti e facendo affidamento sui presidi igienici.

Oltre alla perdita dell’autonomia fisica, l’incontinenza fecale compromette gravemente la qualità di vita dei soggetti colpiti. Non è un caso infatti che per valutare lo stato di un paziente si ricorra alla Faecal Incontinence Quality of Life Scale, una serie di 29 domande per valutare lo stile di vita del soggetto, il suo comportamento, l’eventuale stato depressivo e di imbarazzo al fine di considerare l’urgenza del caso e procedere a un trattamento.

5. Cosa si può fare contro l’incontinenza fecale?

La prima cosa da fare per iniziare a combattere l’incontinenza fecale è parlarne apertamente con il proprio medico: è necessario uscire dal silenzio e smantellare l’idea che si tratti di una condizione inevitabile, incurabile e che contraddistingue persone ormai anziane.

È necessaria quindi una collaborazione tra persona colpita, familiari e medico per affrontare al meglio il problema, in quanto solo il parere di uno specialista può fornire una linea di azione sicura e adatta alle esigenze della singola persona.

Le vie di azione per porre un rimedio all’incontinenza fecale sono infatti diverse e più o meno invasive, ma sono tutte accomunate dall’obbiettivo di riportare chi è affetto da questa problematica ad una qualità di vita superiore rispetto a quella presente.

Nel caso in cui si individui come causa principale una consistenza fecale troppo liquida, il primo approccio può essere quello del cambio di dieta con lo scopo di regolarizzare le abitudini intestinali e di dare maggiore forma alle feci. La riduzione nella dieta di cibi con proprietà lassative e sostanze che aumentano la velocità del transito intestinale possono portare ad un miglioramento dei casi più lievi di incontinenza fecale.

Successivamente, se il cambio di dieta non produce risultati nei confronti della consistenza fecale, è possibile procedere con un approccio farmacologico antidiarroico con lo scopo di ridurre la frequenza degli episodi di incontinenza. Seppure questo approccio non offra una soluzione stabile e di lungo periodo, può fornire una maggiore sicurezza alla persona affetta da incontinenza fecale, restituendo un maggiore controllo del proprio corpo e quindi della propria vita.

Nel caso in cui invece il problema venga individuato nella mancata coordinazione dei muscoli del pavimento pelvico o nella debolezza dello sfintere integro, è possibile tramite il biofeedback effettuare un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico per rafforzarne la struttura e dare al paziente collaborante maggiore controllo sul proprio corpo.

Infine, nei casi più gravi di incontinenza fecale può essere vagliata un’operazione col fine di affrontare la causa fisica o l’insieme di cause che stanno alla base dell’incontinenza. Questo passo deve essere valutato con chiarezza con il proprio medico, che grazie alla propria competenza sarà in grado di stimare il grado di invasività, i tempi necessari per l’operazione e per il ritorno alle attività quotidiane. Tra le varie operazioni possiamo trovare la sfinteroplastica, la graciloplastica dinamica, gli sfinteri meccanici e la colostomia.

Oltre a queste operazioni, ultimamente si è anche affermata una nuova possibilità, data da una metodica di ultima generazione chiamata THD Gatekeeper®: questa metodica chirurgica è basata su un intervento mini-invasivo e di breve durata.

Combattere l’incontinenza fecale è quindi possibile, così come riottenere il controllo sulla propria giornata lavorativa, familiare ed affettiva. Se conosci qualcuno che può essere affetto da questa condizione, condividi l’articolo.

Si ringraziano il dott. Cavazzoni dell’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia e la dott.ssa Arteritano per il consulto nella redazione dell’articolo, basato sul testo “Incontinenza Review”

26 Commenti

  • Grazie!!!!!! È importante sapere di non essere soli, ma non è facile trovare L modo di dire cosa si ha anche se aspettare troppo poi è peggio

  • Nell’articolo non avete parlato della siringomielia, che ha l’incontinenza anche fecale come uno dei sintomi.

    • Grazie mille per l’indicazione: abbiamo provveduto a integrare il tuo suggerimento nell’articolo.

      La siringomielia, per via della propria azione sul midollo spinale, porta con sé diversi sintomi legati al transito intestinale tra cui diarrea, stitichezza e, come hai correttamente segnalato, l’incontinenza fecale.

  • Ciao,io sono incontinente fecale dal 2003 dopo intervento ependimoma della cauda equina,mi e’stato reciso il nervo pudendo.io come soluzione avevo messo un nervo stimolatore sacrale che diciamo mi ha aiutata parzialmente,ma sfortunatamente ho dovuto toglierl8 dopo l’uscita dell’ernia discale.ora mi ritrovo a non uscire per paura di trovarmi in situazioni poco piacevoli.cosa posso fare?

    • Buongiorno Monica,

      grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza.
      Come già detto in precedenza, le cause dell’incontinenza fecale possono essere svariate.
      Riteniamo quindi fondamentale il consulto con uno specialista che tramite la propria esperienza possa offrire un esame più approfondito del quadro descritto.

      Puoi anche scriverci in privato con un indirizzo di posta elettronica attivo utilizzando il modulo contatti nella sezione CHI SIAMO.

      Ti facciamo un augurio, con la speranza che tu possa risolvere il più presto possibile.

      A presto

  • A volte l’ incontinenza non si manifesta in modo palese, in quanto non presenta episodi continui ma frequenti ( 5/6) durante una giornata con immediate urgenze. Io credo che questa sintomatologia sia di per se’ già’ allarmante. Questo e’ quanto sta capitando a mio marito di anni 67, i l quale sottovaluta la questione e ci scherza su con le nostre figlie( anch’ esse ignare del problema) , seppur maggiorenni). Non riesco a far loro capire che ciò’ può’ rappresentare un campanello d’ allarme, un pericolo da non sottovalutare che non va preso superficialmentela sul ridere! E’ chiaro che a questo livello, non vi sono impedimenti eccessivi durante la giornata e la persona può’ provvedere e contenere il fenomeno in modo accettabile, ma credo che proprio in questa fase occorrano controlli specifici per evitare che le cose degenerino. Sbaglio? Non so che fare, perche’ quando mi provo a parlare seriamente della cosa, vengo presa per esagerata ed iettatrice. Vorrei un consiglio. Grazie!

    • Ciao Giovanna,
      grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza, che ci racconta come affrontare il tema dell’incontinenza fecale non sia sempre facile. Tuttavia mantenere un dialogo aperto è sicuramente uno dei punti fondamentali per arrivare ad una soluzione.

      Quello che ti consigliamo è di effettuare una visita con tuo marito presso il vostro dottore di fiducia: è necessario fare chiarezza sulla causa di questi episodi di urgenza, e ciò è possibile unicamente tramite il consulto professionale di un medico.

      Come affrontato in precedenza, le cause possono infatti essere svariate così come i trattamenti. Tuttavia quello che bisogna ricordare è che l’incontinenza fecale può essere affrontata.

      Spesso si pensa all’incontinenza fecale come il segnale di ingresso in una fase della vita in cui ci dobbiamo rassegnare a perdere progressivamente le nostre facoltà, ma non c’è niente di più sbagliato.

      L’incontinenza fecale è una condizione che si può sviluppare anche da giovani, e come tale può essere trattata al fine di riottenere la propria autonomia. Affrontarla nelle sue fasi iniziali rappresenta sicuramente la migliore via d’azione.

      Qualora volessi approfondire con tuo marito questa sua situazione, ti consigliamo di rivolgerti ad uno dei centri THD per il trattamento dell’Incontinenza Fecale, in modo da poter trovare una soluzione quanto prima. Qui puoi trovare comodamente il centro più vicino a casa tua.

      Ti facciamo quindi un augurio, con la speranza che possiate risolvere al meglio questo problema.
      A presto

    • Ciao Ines,
      grazie per averci scritto!
      L’incontinenza fecale può colpire anche persone nel range di età indicato, tuttavia è necessario ricordare che l’incontinenza fecale rappresenta un sintomo e non una patologia a sé.
      E’ perciò sempre e comunque necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia, che grazie al proprio consulto potrà fare maggiore chiarezza su questi episodi riconducendoli ad un quadro clinico più completo.

      Ti invitiamo a leggere questo articolo, in cui il Dr. Cannici affronta questa tematica.

  • Si parla poco di questo argomento. Io soffro di incontinenza fecale da urgenza. Ancora sconosciute le cause. Chiedo un centro dove rivolgermi oer lo studio e romoere l’isolamento di questo tabù. Mi spiace dovervi contraddire ,ma i medici di basa sono le persone meno informate in merito. Risuedo nella provincia di Milano

    • Gentile Gabriella,

      ti ringraziamo per aver condiviso con noi un’esperienza così delicata e complessa allo stesso tempo. Come hai evidenziato, il silenzio che circonda l’incontinenza fecale ha effetti negativi anche nella comunicazione medico-paziente: la diffusa difficoltà nel riferire gli episodi di incontinenza al proprio medico di base può essere alla base di una conoscenza poco approfondita di questa condizione al di fuori del campo specialistico della coloproctologia.

      Riteniamo quindi fondamentale il consulto con uno specialista che tramite la propria esperienza possa offrire un esame più approfondito del quadro descritto.

      A questo indirizzo è possibile trovare una serie di centri specializzati nel trattamento specifico dell’incontinenza fecale in Italia: https://blog.thdlab.it/centri-thd-incontinenza-fecale/
      Tra questi potrai trovare uno specialista con cui confrontarti.

      Essendo l’incontinenza fecale un sintomo, e non una patologia in sé, un consulto specialistico è utile per capire quale tra le diverse opzioni di trattamento possa rappresentare la risposta più adatta alla propria condizione.

      Ti facciamo un augurio, con la speranza che tu possa affrontare al meglio le difficoltà che hai incontrato.

      A presto,
      THD Salute e Benessere

  • Sono anni che ho questo problema che mi crea non pochi problemi e sono veramente a disagio ma non ne ho mai parlato con nessun medico per vergogna e ho 48 anni cosa posso fare ? Ho modificato la mia alimentazione …ma cin pochi risultati ..prendo parecchi antidoloriferi per gravi patologie e vari farmaci grazie

    • Cara Monica,
      Possiamo solamente immaginare il disagio che stai provando.

      Il silenzio che circonda questo sintomo porta con sé numerosi effetti negativi: la difficoltà a parlarne con i propri cari e con il proprio medico porta a limitare la propria vita sociale rimanendo con la sola speranza che il problema si risolva da solo.

      Riteniamo fondamentale il consulto con uno specialista che tramite la propria esperienza potrà offrire un esame più approfondito della situazione.
      Affrontare l’incontinenza in modo tempestivo è il primo passo da fare.

      A questo indirizzo è possibile trovare una serie di centri specializzati nel trattamento dell’incontinenza fecale in Italia:

      https://blog.thdlab.it/centri-thd-incontinenza-fecale/

      Tra questi potrai trovare uno specialista con cui confrontarti.

      Essendo l’incontinenza fecale un sintomo, e non una patologia in sé, un consulto specialistico è fondamentale per capire la risposta più adatta in relazione alla propria condizione di salute.

      Ti facciamo comunque un augurio, con la speranza che tu possa risolvere al meglio le difficoltà che stai incontrando.

      A presto

  • a volta parlare con il medico e inutile sono 7 mesi che parlo con loro anche con il mio medico curante e ancora no hanno risolto niente sono stanca di parlare per niente e vedere che divento un scheletro grazie di tutto e si podete dirme qualcosa vi ringrazio

  • Buongiorno ho 50anni ,e da tre anni convivo con la colite ulcerosa,diagnosticata dopo vari controlli e esami,fortunatamente da un anno circa non ho più perdite con presenza di sangue nelle feci.
    Vi chiedo se ci sia relazione con l incontinenza fecale attiva?perché ultimamente vivo il problema esatte mente come lo descrivete.
    Ho lo stimolo ma ho poco tempo per evacuare con tutti i problemi e situazioni imbarazzanti connesse.
    Sono in cura e sotto controllo con asacol ma la mia speranza che possa migliorare o trovare più tranquillità
    Grazie

    • Ciao Antonio,

      grazie per averci scritto.

      Come da te evidenziato, la tua sintomatologia ha molti punti in comune con l’incontinenza fecale attiva. Proprio per questo, ti consigliamo di rivolgerti a un medico per un consulto specialistico in modo da diagnosticare con certezza il problema e trovare eventuali relazioni con la colite ulcerosa già diagnosticata.

      Al seguente link è possibile trovare alcuni dei centri italiani specializzati nel trattamento dell’incontinenza fecale: https://blog.thdlab.it/centri-thd-incontinenza-fecale/
      Tra quelli indicati potrai trovare uno specialista a cui rivolgerti.

      Ti auguriamo di trovare quanto prima una soluzione, in modo tale da risolvere il problema o quantomeno alleviare l’imbarazzo.

      A presto,
      THD Salute e Benessere

  • Dopo un’operazione al colon, mi e’ rimasto questo problema imbarazzante! 2 assorbenti al giorno con questo Caldo! Il prof che mi ha operator diceva che doveva passare, invece persiste da 3 anni. Che devo fare?

    • Ciao Celeste,
      purtroppo in estate e quindi con il caldo il disagio che può derivare da questo problema aumenta.
      Ti consigliamo di rivolgerti a un medico per un consulto specialistico in modo da trovare una soluzione al problema quanto prima.
      Al seguente link è possibile trovare alcuni dei centri italiani specializzati nel trattamento dell’incontinenza fecale: https://blog.thdlab.it/centri-thd-incontinenza-fecale/ . Tra quelli indicati potrai trovare vari specialisti a cui rivolgerti.
      Ti facciamo un augurio, con la speranza che tu possa risolvere al più presto le difficoltà che stai incontrando.

  • Ho avuto un infarto intestinale…mi restano 30 cm di intestino e mezzo colon…anche io ho problemi di incontinenza fecale…ma non l’ho detto nemmeno ai dottori che mi seguono…mi vergogno troppo…semplicemente non esco di casa e quando lo faccio uso i pannolini svedesi……praticamente una vita di merda

    • Grazie per aver condiviso la tua esperienza: purtroppo sono molte le persone che vivono in una situazione simile e per vergogna non cercano cure. Tuttavia ti invitiamo a continuare la tua ricerca: è proprio grazie all’esperienza del proprio medico che è possibile trovare una via d’uscita.

      L’incontinenza fecale può essere affrontata in diverse modalità in base alla propria condizione e solo la competenza di un professionista può orientarti verso l’approccio più indicato.

      Migliorare è possibile, così come riottenere un controllo sulla propria vita.

  • Io soffro da un Po di mesi di incontinenza fecale mi trovo molto a disagio mi succede al mattino molto liquida e non riesco con questa cosa andare avanti essendo sempre statanto molto attiva ora mi chiudo in casa non dovrei perché essendo in cura x una forte depressione da 2 anni .cosa mi consigliate di fare .è una cosa che si può guarire? È una cosa grave ? Grazie Giuliana ho 68 anni .

    • Gentile Giuliana,

      grazie per averci scritto.

      Le confermiamo che l’incontinenza fecale è una condizione che può essere trattata e affrontata senza ansie.

      Molte persone ne soffrono e finiscono per chiudersi in se stesse, ma in realtà esistono diversi trattamenti disponibili.

      THD ha sviluppato due metodiche, chiamate THD® GateKeeper e THD® SphinKeeper, dedicate al trattamento dell’incontinenza fecale lieve e severa.

      Si tratta di metodiche semplici e che si svolgono in regime di day surgery.

      Le facciamo intanto i complimenti per aver cercato un aiuto psicologico, che spesso viene sottovalutato.

      Dal punto di vista fisico la invitiamo a fare altrettanto, affidandosi ad uno specialista che possa indicarle il percorso più indicato per la sua specifica condizione.

      La invitiamo a guardare sulla mappa dei centri in caso desiderasse conoscere le cliniche in cui esistono degli specialisti che utilizzano il metodo THD® GateKeeper e THD® SphinKeeper vicino a casa sua.

      Per effettuare una ricerca è sufficiente scrivere il nome della propria città nella casella “La tua città” e compariranno i centri più vicini a casa sua.

      Per chiamare un centro, basta cliccare sul segnalino blu sulla mappa e chiamare il numero di telefono che appare.

      Solo infatti uno specialista della coloproctologia può fornirle delle risposte specifiche per il suo caso, e aiutarla a trovare l’iter corretto per affrontare questo problema.

      A presto,
      THD Salute e Benessere

  • Buongiorno
    ho mio papà ad oggi 72 enne con questo problema
    dovuto ad un tumore al retto quando aveva 49 anni
    miracolato sicuramente, ma negli anni ha cominciato
    l incontinenza e non potendo più lavorare è andato in pensione
    prima. Lui ha tolto il sacchetto subito e si è sottoposto a una chirurgia
    plastica addominale, ha una rete contenitiva interna.
    Si alimenta con integratori e qualche volta mangia, certo non è facile
    per nessuno, inoltre prende dei farmaci per eliminare il fango biliare
    perché sarebbe devastante un intervento per lui. Il medico negli anni gli ha sempre detto
    di mangiare un po’ di tutto, ma lui a poco a poco ha cominciato a diminuire gli alimenti
    e porzioni. La mia domanda è questa, se avesse seguito più il medico forse non avrebbe viziato
    il suo intestino?
    Non vuole andare a fare una vacanza da molti anni per questo problema, porta i pannoloni, ogni tanto guida, fa la spesa con mia mamma e passeggiate. Vorrei fare di più per lui…..conoscete un luogo di vacanze dove si possa sentire a suo agio, esiste una terapia di gruppo x condividere questo disagio
    Grazie

    • Gentile Monica,

      la ringraziamo per aver condiviso con noi la sua difficile esperienza.

      Al momento non siamo a conoscenza di terapie di gruppo o strutture per le vacanze specifiche per questo tipo di condizione.

      Purtroppo l’incontinenza fecale è tutt’ora un argomento ritenuto tabù per molti.

      La invitiamo quindi a contattare uno specialista della proctologia e del trattamento dell’incontinenza fecale per avere maggiori informazioni su come gestire questa condizione.

      Per contattare lo specialista più vicino a lei, la invitiamo a consultare la mappa dei centri THD.

      A presto,
      THD Salute e Benessere

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