Fibre solubili e insolubili: le differenze
Nel corso di questa intervista il Dr. Ezio Veronese, proctologo dell’Ospedale di San Bonifacio (VR), ci spiega la differenza tra le fibre: solubili e insolubili.
Scopriamo quali sono le differenze.
Le fibre insolubili, ossia quelle che non si sciolgono nemmeno nell’acqua, come ad esempio crusca, frutta, pane e pasta integrale ecc.., hanno la capacità di aumentare la massa delle feci.
Legandosi infatti all’acqua, il tempo di transito delle feci lungo l’intestino viene ridotto, così come la pressione all’interno del colon.
Nonostante questo aspetto positivo, non bisogna esagerare nell’assunzione di queste fibre in quanto si potrebbe ottenere l’effetto contrario. Le fibre insolubili sono in generale sconsigliate in caso di colon irritabile e osteoporosi.
Come afferma il Dr. Veronese in questa intervista, le fibre solubili dovrebbero essere quelle da preferire.
Le fibre solubili, particolarmente abbondanti nelle lenticchie, nei fagioli e nei ceci, a contatto con l’acqua formano una pellicola gelatinosa che contrasta l’assimilazione di grassi e zuccheri da parte dell’organismo.
Grazie a questo meccanismo, il picco glicemico si riduce così come anche l’assorbimento di colesterolo. In caso di diarrea, rallentano invece i tempi di svuotamento gastrico.
Le proprietà dello Psillio
Tra le sostanze a favore della nostra regolarità intestinale, il Dr. Veronese ci parla in particolare dello Psillio.
I semi di questa pianta, contenuti in molti prodotti commerciali come ad esempio in THD Fibraid®, permettono di trattenere l’acqua in maniera tale che le feci diventino più idratate, meno liquide e, di conseguenza, più facilmente eliminabili in seguito ad una defecazione fisiologica.
A proposito della sua esperienza con THD Fibraid®, il Dr. Veronese afferma:
“Io con THD Fibraid® mi trovo benissimo perché ha una preparazione in polvere o in gel”
In particolare il Dr. Veronese ritiene la composizione in gel essere molto utile in situazioni in cui si è fuori casa. I pazienti possono infatti tenere il prodotto in tasca o in borsa e assumerlo senza bisogno di acqua.
Limitare i lassativi
Per il Dr. Veronese l’utilizzo di fibre è molto utile: “Io lo ordino sempre nei pazienti con stitichezza, cercando di eliminare o far sì che riducano l’utilizzo di lassativi perché sappiamo che molto spesso nei nostri ambulatori arrivano pazienti con stipsi, con stitichezza croniche che abusano o hanno abusato nella loro vita di questi lassativi e, alla fine, non c’è di peggio che trattare una colite da lassativi.”
Rieducando i propri pazienti con queste fibre, il Dr. Veronese riesce ad ottenere risultati importanti.
Per concludere, il Dr. Veronese afferma che la sua esperienza con l’utilizzo di queste fibre è estremamente positiva e la utilizza come base in quasi tutti i pazienti che si rivolgono a lui e che hanno problemi di stitichezza.
E voi, inserite le fibre nella vostra dieta quotidiana?