Clistere: Quando Farlo?

Il clistere è uno dei metodi impiegati per regolarizzare l’alvo intestinale. In questo articolo rispondiamo ad una delle domande più frequenti riguardanti il clistere: quando farlo?

A darci la risposta è il Dr. Magni, medico chirurgo della clinica Villa Serena di Forlì.

Si può fare un clistere quando è necessario espellere un fecaloma o in caso di feci di consistenza sbagliata.

Il clistere è utile appunto perché permette una buona detersione delle feci.

Una delle cause più frequenti di difficoltà proctologiche è la consistenza sbagliata delle feci a causa di una mancata idratazione da parte del paziente.

Il clistere non deve essere quindi inteso come la soluzione a tutti i problemi, ma come uno strumento utile per regolarizzare l’alvo insieme ad un corretto regime dietetico.

 

Quando non fare un clistere?

E’ bene evitare di usare il clistere semplicemente come pratica quotidiana per forzare la regolarità dell’alvo, senza andare però a correggere le proprie abitudini di vita che causano l’occlusione.

Il clistere deve infatti essere fatto solo da un paziente che ha ricevuto l’indicazione da un proctologo.

Quando una persona soffre di una patologia colorettale (come l’alvo stitico o delle turbe della canalizzazione intestinale) deve essere sempre seguita da un proctologo, che in alcuni casi si può avvalere dell’aiuto di un fisioterapista del piano perineale.

 

Perché Consultare un Medico prima di Effettuare un Clistere?

Molto spesso chi soffre di sindrome da defecazione ostruita presenta una predisposizione non solo fisica, ma anche psicologica.

E’ infatti noto che lo stress e gli stati d’ansia possano influenzare il transito intestinale, generando diverse patologie coloproctologiche come ad esempio le ragadi anali.

L’incontro con un medico è fondamentale prima di decidere di sottoporsi autonomamente a clisteri, in quanto il clistere in sé potrebbe non risolvere la causa principale dell’ostruzione se si tratta di un problema di origine psicologica.

 

Il Clistere è Sicuro?

Bisogna essere cauti: il clistere di per sé non fa male, e le perette già pronte in commercio sono realizzate in modo da ridurre il fastidio durante l’utilizzo.

Tuttavia un uso sbagliato del clistere può creare un danno alla mucosa sfinteriale, che a sua volta può creare delle irregolarità dell’alvo innescando quindi un circolo vizioso dannoso.

L’incontro con un medico è necessario anche per essere formati sull’uso corretto del clistere, peretta o pompa.

In caso di pazienti in età avanzata, allettati o con ridotta mobilità è consigliabile inoltre avvalersi di personale infermieristico preparato per la procedura.

Ripetuti danni al retto causati da un uso scorretto del clistere possono portare anche a danni sfinteriali, che sono alla base dellincontinenza fecale.

 

Quali sono gli Effetti Positivi del Clistere?

Oltre all’effetto di svuotamento, il clistere può essere utile per riabilitare i pazienti con una scarsa sensibilità dell’ampolla rettale.

Usare un clistere significa dare un momentaneo aumento volumetrico dell’ampolla che permette di riacquistare una sensibilità persa: usare i clisteri anche in decrescendo può essere utile in chi soffre di alvo stitico.

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