Lesioni anali da parto: come riconoscerle e gestirle

Lesioni anali da parto: come riconoscerle e gestirle

Il parto naturale può associarsi a lesioni anali di diversa gravità: sai come riconoscerle e gestirle?

Il parto può comportare alcune sfide fisiche che lasciano strascichi nel tempo, come le lacerazioni dello sfintere anale. Queste lesioni, note anche come lacerazioni perineali, possono verificarsi durante il travaglio e il parto, e se non trattate possono avere ricadute sul benessere della donna anche a distanza di anni.

Tuttavia, con la giusta comprensione e il trattamento appropriato è spesso possibile una completa guarigione. Ne parliamo in questo articolo.

Cos’è lo sfintere anale?

Gli sfinteri anali sono muscoli circolari che si trovano all’estremità del retto e svolgono un ruolo fondamentale nella continenza fecale poiché controllano l’apertura e la chiusura dell’ano.

Ci sono due tipi principali di sfinteri anali:

  1. sfintere anale interno: muscolo liscio che si contrae automaticamente per mantenere chiuso l’ano a riposo, impedendo la fuoriuscita involontaria di feci.
  2. sfintere anale esterno: muscolo striato che può essere controllato volontariamente. Permette di trattenere o rilasciare le feci a seconda delle necessità.

Il loro corretto funzionamento è essenziale per il mantenimento di una buona salute e igiene intestinale.

Lesioni dello sfintere anale da parto

Le lesioni dello sfintere anale da parto si verificano quando il muscolo dello sfintere anale si lacera in parte o completamente durante il parto naturale. Queste lesioni possono essere causate da diversi fattori, tra cui:

  • Parto vaginale difficile o complicato: un parto prolungato, l’uso di strumenti come forcipe o ventosa, o un bambino di grandi dimensioni possono aumentare il rischio di lesioni allo sfintere anale.
  • Episiotomia: questo taglio chirurgico del perineo, effettuato per allargare l’apertura vaginale durante il parto, può a volte estendersi fino allo sfintere anale, causando una lacerazione.
  • Posizione del bambino: se il bambino è in una posizione non ottimale durante il parto il rischio di lesioni allo sfintere anale può aumentare.
  • Fattori di rischio materni: alcune caratteristiche della madre, come l’età avanzata, il peso elevato o una precedente lacerazione perineale, possono aumentare la probabilità di lesioni allo sfintere anale durante il parto.

Lesioni dello sfintere anale: sintomi

I sintomi delle lesioni dello sfintere anale variano a seconda della gravità della lesione e possono includere:

  • Dolore e sensazione di disagio nella zona perineale: le donne possono provare dolore, bruciore o fastidio nella zona tra la vagina e l’ano.
  • Difficoltà nel controllo intestinale: alcune donne possono avere problemi nel controllo della flatulenza o della defecazione, con possibili episodi di incontinenza fecale.
  • Infezioni: le lesioni aperte possono aumentare il rischio di infezioni, come infezioni della ferita o infezioni del tratto urinario.
  • Problemi sessuali: in alcuni casi, le lesioni dello sfintere anale possono causare difficoltà o dolore durante i rapporti sessuali.

Classificazione delle lesioni

Le lesioni dello sfintere anale vengono classificate in base alla gravità:

  1. Lacerazioni di primo grado: interessano solo la pelle o la mucosa del perineo, senza coinvolgere il muscolo.
  2. Lacerazioni di secondo grado: queste lesioni coinvolgono il muscolo del perineo, ma non raggiungono lo sfintere anale. Con le giuste cure e il supporto necessario, la maggior parte delle donne con lacerazioni di secondo grado riesce a recuperare completamente la funzionalità e il benessere della zona perineale dopo il parto.
  3. Lacerazioni di terzo grado: queste lesioni coinvolgono parzialmente o completamente lo sfintere anale esterno.
  4. Lacerazioni di quarto grado: queste sono le lesioni più gravi, in quanto coinvolgono non solo lo sfintere anale esterno, ma anche lo sfintere anale interno e la mucosa rettale. Possono causare gravi problemi di continenza fecale.

Diagnosi e valutazione

È essenziale che le lesioni dello sfintere anale vengano prontamente diagnosticate e valutate da uno specialista proctologo. Questo può avvenire attraverso:

  • Esame fisico: durante la visita proctologica il medico effettuerà un attento esame della zona perineale per identificare e classificare la lacerazione.
  • Ecografia transanale: questo esame utilizza onde sonore per ottenere immagini dettagliate dello sfintere anale e valutare l’entità del danno.
  • Manometria anale: Questo test misura la forza e la funzionalità dello sfintere anale, aiutando a determinare l’impatto della lesione.

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Trattamento

Il trattamento delle lesioni dello sfintere anale dipende dalla gravità della lesione.

Le lesioni più lievi possono spesso essere trattate con terapie riabilitative o trattamenti ambulatoriali.

Mentre le lesioni più gravi richiedono spesso un intervento chirurgico per ripristinare la funzionalità degli sfinteri anali. Oggi esistono procedure chirurgiche mini-invasive come il metodo THD® SphinKeeper. La tecnica THD® Sphinkeeper consente di ripristinare la continenza riducendo al minimo i livelli di invasività e dolore. La procedura è inoltre di breve durata (30-40 minuti circa) e con tempi di degenza ridotti.

Durante la visita proctologica, lo Specialista proctologo potrà valutare se sono presenti le condizioni per l’intervento.

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Lacerazioni dello sfintere anale da parto: Prevenzione

Sebbene non sia sempre possibile prevenire completamente le lesioni dello sfintere anale, ci sono alcune strategie che possono ridurre il rischio

  • Parto vaginale assistito: evitare, ove possibile, l’uso di strumenti come forcipe o ventosa, che possono aumentare il rischio di lesioni.
  • Episiotomia selettiva: limitare l’episiotomia solo ai casi in cui sia strettamente necessaria per facilitare il parto.
  • Posizione del bambino: favorire una posizione ottimale del bambino durante il parto.
  • Esercizi perineali: eseguire esercizi di rafforzamento del pavimento pelvico durante la gravidanza può aiutare a prevenire le lesioni.
  • Gestione del peso: mantenere un peso corporeo sano durante la gravidanza può ridurre il rischio di complicazioni legate al parto.

Impatto a lungo termine e complicanze

Sebbene la maggior parte delle donne con lesioni lievi dello sfintere anale possa guarire completamente, alcune possono sviluppare complicanze a lungo termine. Infatti anche le lesioni più lievi con l’avanzare dell’età e il rilassamento dei tessuti del pavimento pelvico posso dare luogo a episodi di incontinenza più seri.

  1. Incontinenza fecale: una delle principali cause di incontinenza fecale nelle donne adulte è associata proprio a precedenti gravidanze che si può manifestare con difficoltà nel controllo della flatulenza e della defecazione e possibili episodi di perdita di feci liquide o solide.
  2. Dolore pelvico cronico: dolore persistente nella zona perineale e pelvica.
  3. Problemi sessuali: difficoltà o dolore durante i rapporti sessuali.
  4. Disturbi dell’umore: ansia, depressione e bassa autostima legati alle complicanze delle lesioni.

È quindi fondamentale diagnosticarle in fase precoce tramite esami specifici come l’ecografia endoanale e la manometria anorettale.

Ancora oggi l’identificazione e la valutazione dell’entità delle lesioni degli sfinteri anali a seguito di un parto naturale o di un danno ostetrico è spesso inaccurata. Tuttavia, una diagnosi precoce delle lacerazioni perineali post-parto è essenziale per prevenire o ridurre il rischio di incontinenza fecale e preservare la qualità di vita della donna negli anni.

È poi importante che le donne con lesioni dello sfintere anale vengano seguite a lungo termine da un team multidisciplinare di professionisti sanitari per monitorare la loro salute e il loro benessere.

Lesioni anali da parto: affrontale senza imbarazzo

Le lesioni dello sfintere anale durante il parto sono una condizione seria, ma con una diagnosi precoce e un trattamento appropriato, la maggior parte delle donne può recuperare una buona funzionalità intestinale e una qualità di vita soddisfacente.

È tuttavia essenziale che le donne siano consapevoli di questo rischio e che i professionisti sanitari siano preparati a gestire queste lesioni in modo tempestivo ed efficace.

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