Conosci sintomi e cause delle ragadi anali?
Conosci le cause e i principali sintomi delle ragadi anali?
Le ragadi anali sono piccole lesioni sulla mucosa del canale anale che provocano spesso sanguinamento e forte dolore. Possono insorgere a qualsiasi età, ma sono più frequenti tra i 20 e i 30 anni.
Ragadi anali acute e ragadi anali croniche: differenze
Le ragadi anali si distinguono in acute e croniche.
Le ragadi anali acute sono lacerazioni nella mucosa del canale anale, superficiali e di recente insorgenza: hanno quindi normalmente margini lisci e fondo rosato. Sono molto dolorose, ma se trattate in modo appropriato tendono a risolversi di solito in 4 – 6 settimane.
Le ragadi anali croniche sono invece lacerazioni presenti già da alcune settimane e ancora non completamente guarite. Le ragadi anali diventano croniche dopo circa 6 settimane dalla comparsa della lesione iniziale. I bordi della ragade anale cronica sono spesso in rilievo e di colore biancastro a causa della formazione di tessuti fibrosi. La ragade anale cronica può infatti raggiungere le fibre dei muscoli dello sfintere interno ed è spesso accompagnata da una marisca sentinella sul bordo anale.
Ragadi dell’ano: cause
La ragade anale compare spesso in seguito a un microtrauma nella zona anale e perianale dovuto a cause fisiche, come feci troppo dure e voluminose, cause chimiche, come diarrea o a traumi durante il parto.
Il dolore provocato dalla lesione provoca una contrazione dello sfintere anale (ipertono), il muscolo che controlla la continenza delle feci e dei gas. Tale contrazione riduce l’afflusso di sangue verso la zona perianale, rallentando il processo di cicatrizzazione e quindi di guarigione della ragade.
Questo circolo vizioso porta all’aggravarsi del problema e favorisce la cronicizzazione della lesione stessa.
Sintomi delle ragadi anali
Uno dei primi sintomi che ci avverte della presenza di una ragade anale è quindi un dolore acuto all’interno dell’ano, spesso accompagnato da perdite di sangue rosso vivo. Dolore e sanguinamento compaiono normalmente al passaggio delle feci, ma possono protrarsi anche alcune ore dopo l’evacuazione.
Altri sintomi della presenza di una o più ragadi anali sono l’ipertono sfinterico e le alterazioni della funzionalità intestinale. Questi ultimi sono sia una causa che una conseguenza della ragade anale. Il dolore al passaggio delle feci può infatti provocare una contrazione del muscolo sfintere (ipertono sfinterico) che riduce l’afflusso di sangue alla lesione, rallentandone la guarigione e favorendone la cronicizzazione.
Allo stesso modo il dolore durante l’evacuazione può essere così intenso da provocare la paura di evacuare e far rimandare il momento di andare in bagno. Tuttavia, ritardare l’evacuazione favorisce la comparsa di stipsi e altre alterazioni della funzionalità intestinale che peggiorano a loro volta i sintomi della ragade anale.
In presenza di questi sintomi, la prima cosa da fare è quindi prenotare una visita proctologica.
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Ragadi anali e igiene intima
Per non aggravare i sintomi e non irritare ulteriormente la zona perianale, è importante effettuare una corretta igiene intima con prodotti delicati e ad azione antibatterica. Tuttavia è necessario evitare lavaggi troppo frequenti durante il giorno perché potrebbero contribuire al mantenimento dell’ipertono sfinterico e quindi della ragade anale.
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