Incontinenza fecale negli anziani: come affrontarla

Incontinenza fecale negli anziani

L’incontinenza fecale negli anziani è un problema spesso sottovalutato. Ha tuttavia ricadute importanti su chi ne è affetto, ma anche su chi si occupa dell’assistenza e sulla cerchia familiare. Chi ne soffre in molti casi non ne parla per imbarazzo o paura, ignorando le cause e i modi per affrontarlo in modo efficace.

Questo disturbo può infatti essere legato a diversi fattori, come l’invecchiamento o alcune malattie intestinali, e ha spesso un impatto pesante sulla qualità della vita.

Per questo riconoscere sintomi e cause in fase precoce è cruciale per una gestione efficace del problema e una riduzione dei disagi psicologici che possono derivarne.

Ne parliamo in questo articolo.

Incontinenza fecale nella terza età: principali cause e fattori di rischio

L’incontinenza fecale è la perdita involontaria di feci o gas intestinali e può derivare da molteplici cause, tra cui l’invecchiamento, disturbi intestinali o patologie croniche. Si manifesta con vari livelli di gravità: da piccole perdite transitorie, fino all’incapacità totale e cronica di controllare le evacuazioni intestinali. 

Negli anziani le cause dell’incontinenza fecale sono frequentemente associate al naturale processo di invecchiamento e alla conseguente perdita di elasticità dei tessuti coinvolti nel meccanismo della continenza. L’incontinenza delle feci è infatti spesso legata alla perdita di tono dei muscoli del perineo e del pavimento pelvico. Per questo i soggetti più a rischio sono:

  • anziani
  • donne a seguito di parti naturali e lesioni post-parto
  • chi soffre di malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come il morbo di Crohn
  • chi è affetto da patologie come il diabete, il morbo di Parkinson, la demenza senile o la sclerosi multipla
  • chi ha subito interventi chirurgici invasivi nella zona anorettale
  • chi si è sottoposto a trattamenti radioterapici

Comprendere l’origine del problema è il primo passo per identificare l’approccio terapeutico più appropriato.

Prevenzione e diagnosi precoce dell’incontinenza fecale: la chiave per un benessere duraturo

La prevenzione gioca un ruolo chiave: uno stile di vita sano e il monitoraggio della salute intestinale sono essenziali.

Attivarsi alla comparsa dei primi sintomi con misure preventive e un sostegno adeguato, soprattutto in caso di soggetti a rischio, può fare la differenza anche in età avanzata.

Una diagnosi precoce insieme ad adeguate terapie e forme di prevenzione mirate possono infatti evitare che i primi sintomi evolvano in forme più serie con l’avanzare dell’età e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.

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Le complicanze dell’incontinenza fecale in età avanzata

L’impatto psicologico e le ricadute negative sulla qualità della vita sono infatti una delle conseguenze più rilevanti di questa patologia. L’impossibilità di controllare le evacuazioni può generare forte stress che in alcune persone può sfociare in vere e proprie sindromi ansiose o depressive.

Ma anche le complicanze a livello fisico sono significative e possono includere:

  • irritazione e macerazione della pelle della zona perianale
  • aumento del rischio di infezioni del tratto urinario
  • aumento del rischio di comparsa di piaghe da decubito nei pazienti allettati.
  • prurito, bruciore e dermatiti nella zona anale e genitale

Incontinenza fecale negli anziani: cosa fare e come affrontarla

Esistono diversi rimedi e approcci terapeutici per trattare l’incontinenza fecale negli anziani, dalla fisioterapia alla dieta, all’utilizzo di farmaci e presidi per una evacuazione controllata fino al trattamento chirurgico per i casi più seri.

Trattandosi di un disturbo riconducibile a diverse cause, è tuttavia indispensabile sottoporsi ad accertamenti e impostare la terapia più adeguata, in accordo con il proprio medico.

È quindi essenziale prenotare appena possibile a una visita proctologica. In base ai sintomi e alla storia clinica, lo specialista proctologo potrà formulare una diagnosi accurata. Per la molteplicità delle possibili cause, la visita specialistica è spesso associata ad esami strumentali come la manometria anorettale e l’ecografia transanale. Si tratta di esami rapidi e mini-invasivi, essenziali per una valutazione clinica completa e in grado di fornire risultati immediati.

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Incontinenza fecale negli anziani: alcuni accorgimenti

In presenza dei seguenti disturbi, dietro valutazione medica, è inoltre possibile adottare alcuni accorgimenti per favorire la riduzione di sintomi e complicanze:

  • diarrea: in caso di diarrea, è consigliabile evitare alcolici e caffeina e bere almeno 2 litri di acqua al giorno, salvo diversa indicazione del medico.
  • stipsi: in caso di incontinenza fecale è importante evitare sforzi troppo intensi durante l’evacuazione. Sforzi eccessivi potrebbero infatti danneggiare la muscolatura coinvolta, favorendo la comparsa del problema o peggiorandolo, se già presente. È quindi importante mantenere le feci soffici e prevenire la stitichezza, con una dieta bilanciata e un adeguato apporto di fibre e liquidi. Se non è possibile assumere abbastanza fibre con la sola dieta, dietro indicazione del medico, si possono usare integratori come THD Fibraid®. Per favorire la funzionalità intestinale, previa indicazione medica, può inoltre essere utile svolgere attività fisica leggera o esercizi di ginnastica passiva, per i pazienti allettati.
  • debolezza muscolare: in accordo con il medico e con un fisioterapista, esercizi per il pavimento pelvico e per gli sfinteri anali possono aiutare a migliorare la continenza.
  • problemi neurologici e malattie neurodegenerative: l’incontinenza fecale dovuta a disturbi neurologici o malattie neurodegenerative richiede un’attenzione maggiore perché può determinare l’alternanza tra periodi di stipsi, spesso indotti da farmaci, con episodi di diarrea. In questo caso, è importante fare attenzione all’alimentazione, ma anche annotare le evacuazioni intestinali su un diario per potersi confrontare con il proprio medico. Inoltre, chi soffre di demenza senile potrebbe non avvertire o non riconoscere lo stimolo ad evacuare: anche in questi casi può essere utile tenere un diario per annotare orari di evacuazione e cercare di evitare episodi di incontinenza. 

In caso di incontinenza fecale è inoltre fondamentale curare l’igiene intima in modo regolare con prodotti non aggressivi e ad azione antibatterica. Prodotti specifici come THD® Deliclin Soap permettono di detergere, disinfettare e idratare la zona perianale, preservando il film idrolipidico della pelle e aiutando a prevenire arrossamenti e infezioni. 

La chirurgia mini-invasiva per il trattamento dell’incontinenza fecale

Il trattamento chirurgico dell’incontinenza fecale è spesso caratterizzato da alti livelli di invasività e lunghi tempi di recupero. Tuttavia oggi sono disponibili interventi mini-invasivi che possono consentire un rapido recupero anche ai pazienti in età più avanzata, come i metodi THD Gatekeeper® e THD Sphinkeeper®.

Le procedure THD Gatekeeper® & THD Sphinkeeper® sono interventi chirurgici mini-invasivi normalmente di breve durata (30-40 minuti circa) e con tempi di degenza ridotti. Già a pochi giorni dall’intervento, molti pazienti riferiscono un netto miglioramento nella continenza. Diversi studi scientifici confermano inoltre l’efficacia di queste procedure nel lungo termine.

In ogni caso, solo lo specialista potrà valutare le indicazioni per l’intervento e la procedura più appropriata.

Rivolgiti a un chirurgo proctologo per informazioni

Incontinenza fecale negli anziani: affrontarla con più serenità

Per concludere, la gestione dell’incontinenza fecale nei soggetti più anziani richiede comprensione e strategie mirate. Con un approccio diagnostico e terapeutico appropriato e un focus sulla prevenzione, è possibile migliorare la qualità della vita degli anziani affetti da questo disturbo e ridurre le complicanze.

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